domenica 23 novembre 2008

Angela Napoli ha lasciato AN

La comunicazione sul suo blog: «Considerata indegna di un incarico»

Papale papale come usa fare nei comunicati con cui inonda redazioni e agenzie. Eppure “pudica” nel veicolare la notizia. Scrive infatti Angela Napoli (ma solo sul suo blog, sorta didiario internet): «Alleanza nazionale non mi ha considerata degna né di un posto di governo,tantomeno di incarico in qualche commissione, permanenteo bicamerale», Antimafia in primis. Niente poltrone niente tessera: viva la chiarezza. La deputata di centrodestra, ex An a questo punto, si sfoga ma solo sul web, quasi in nome di una residua forma di rispetto per il Partito onorato con la maiuscola, e mantiene la notizia“bassa”, come si dice nei giornali. E’ una confessione sottovoce: “Considerazionipersonali” s’intitola. «Da oggi ho deciso di fare la “separata incasa”. Restituirò a Roma la tessera e rimarrò nel gruppo parlamentare Pdl della Camera da indipendente. Darò il supporto ai lavori parlamentari valutando personalmente il voto caso per caso e continuerò, con maggiore tenacia, le battaglie contro la criminalità organizzata». E dopo il congresso si vedrà. «Senza il mio voto». Sceglie il profilo basso per diffusione, sì, ma i toni sono alti: «In politica non pagano serietà,impegno, militanza e passione. O ci si comporta da “cavalier serventi”, abbassando la testa sempre e comunque, anche quando si è consapevoli di non fare l’interesse dei cittadini, o si viene isolati. Forse – ha scritto martedì scorso la Napoli tra un comunicato sui rifiuti e uno sulla sanità – avrei dovuto aspettarmelo, ma ho sperato che nei vertici di An prevalesse quella “meritocrazia” tanto sbandierata nelle piazze e in televisione, durante l’ultima campagna elettorale. Ritenevo che essere risultata prima parlamentare per attività svolta nella scorsa legislatura, aver mantenuto tale primato nei primi mesi della corrente legislatura, aver fatto il mio dovere cercando di portare alto il vessillo della Calabria, aver fatto prevalere l’appartenenza politica e, soprattutto, aver rischiato e continuare a rischiare la vita, avrebbe giustificato qualche premio». Poi critica persino la legge elettorale figlia del suo stesso schieramento (nel quale, si badi bene, continuerà a militare): «So bene che qualcuno potrebbe ritenere la mia lamentela del tutto ingiustificata, vista la mia“nomina” a deputato nazionale per la quinta volta, ma so altrettanto bene che tanti non avrebbero potuto parlare se la mia fosse stata “elezione” e se, quindi, gli elettori mi avessero scelta». E dunque: «Perché sono stati dati incarichi a chi è stato “nominato” per la primavolta e a chi non ha acquisito alcun merito sul “campo”? Perché, pur avendo il riconoscimento dei cittadini onesti della mia Calabria, i vertici di Alleanza nazionale mi dicono che nessuno dei colleghi calabresi voleva che io diventassi componente della nuova Commissione parlamentare Antimafia?». Continua la pasionaria– impegnata oggiin un giretto bipartisan sui cantieriA3 a rischio intimidazioni (vedi pagina 8) – che le sue colpe sarebbero «non aver mai tentatodi danneggiare il mio Partito, aver osato fare “opposizione” degna di tale nome, non aver fatto mai gli interessi personali». Il tono si fa infine mesto (attenzione alle maiuscole): «Oggi si è infranto definitivamente il mio credo politico, non mi sento più parte integrante di quel Partito che è sempre stato nel mio cuore, che ha saputo darmi i Padri politici, con il quale ho condiviso gioie e dolori. Poiché non mi considero stupida, tantomeno ingrata, oggi non riesco e non posso più considerarmi parte integrante della grande famiglia di un Partito che non tiene in alcun conto la mia dedizione e la mia serietà». Separata in casa, dunque: anche a destra si può.

da "Calabria Ora" del 21/11/2008

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