venerdì 22 febbraio 2008

Il singolare caso dell’Eco-Sportello in un territorio col 30% di disoccupati.

ALLE SOLITE - Avviso per cinque posti e qualcuno maligna sul fatto che una delle persone incaricate sia figlio di un consigliere provinciale.
L’UFFICIO - L’Eco-Sportello rimarrà attivo per dieci mesi per informare e divulgare tra i cittadini della provincia la cultura per il rispetto dell’ambiente.
IPOTESI - O a molti disoccupati non interessa lavorare oppure l’avviso pubblico dell’amministrazione provinciale non è stato poi così «pubblico».
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Cinque posti, solo cinque domande e, ovviamente, cinque assunzioni. Un singolare cliché. La constatazione che tra gli incaricati ci sia anche l’ingegnere Raffaele Mangiardi, che qualcuno “maligna” sia figlio del consigliere provinciale Brunino - ex Alleanza nazionale, poi convertitosi sulle rotte “bruniane” del Pdm e poi ancora del Partito democratico -, non tragga in inganno. Incaricato come «collaboratore tecnico cartografico» a 14.400 euro complessivi per dieci mesi (nulla di trascendentale) al servizio dell’Eco-Sportello approntato dalla Provincia, l’ingegnere Raffaele è un ottimo tecnico, un curriculum notevole, esperto in «cartografia informatica». Insomma, nonostante a pensare male, quando si parla delle assunzioni alla Provincia, non sempre si commette peccato, una figura così ci può stare. Stesso discorso per il «coordinatore» dell’Eco- Sportello, l’ottimo tecnico spadolese Nicola Tucci, 16.650 euro per dieci mesi, e per gli altri tre incaricati, un «esperto di animazione territoriale e ambientale», Francesco Lico, e due «collaboratori tecnico-scientifici», Danilo Tavano e Mariateresa Luci, tutti per 10.200 euro complessivi per dieci mesi. Ciò che non può non destar meraviglia è, invece, il fatto che con un indice di disoccupazione che sul territorio sfonda il tetto del 30%, e nonostante per quanto concerne i «collaboratori tecnico-scientifici » da inserire a tempo determinato nell’Eco-Sportello dell’amministrazione provinciale si rendesse necessario solo un semplice diploma di scuola superiore e la conoscenza del computer, agli uffici della Provincia siano arrivate solo cinque domande di partecipazione. Guarda caso, giuste giuste: una per coordinatore ed esperto in gestione dei rifiuti, una per esperto in animazione territoriale, due per collaboratore tecnicoscientifico e una per collaboratore tecnico cartografico. E così, alla commissione presieduta dal dirigente provinciale Gianfranco Comito e composta dall’architetto Fortunato Griffo, dalla dottoressa Mariarosaria Pintimalli, con segretario verbalizzante la ragioniera Manuela D’Andrea, non è rimasto altro che determinare il conferimento dell’incarico alle uniche cinque persone che hanno presentato domanda. Eppure gli avvisi pubblici erano stati approvati, con determina del dirigente numero 83 del 20 settembre 2007, ma al termine di scadenza fissato al successivo 9 di novembre nell’ufficio protocollo sono arrivate appena cinque richieste di partecipazione. Che sia un caso singolare, anche stavolta, è lapalissiano. Ma una spiegazione ci sarà pure: o su questo territorio, in fondo, non c’è tutta questa fame di lavoro, oppure tra i disoccupati vibonesi non ci sono architetti, ingegneri o diplomati disoccupati che sappiano usare il computer. Terza ipotesi: quell’avviso pubblico, forse, non è stato poi tanto pubblico. Scherzi, forse, del solito albo e della pubblicità. Alla fine, ciò che conta, però, è che l’Eco-Sportello, presentato orgogliosamente dall’assessore provinciale all’Ambiente Matteo Malerba, funzioni e raggiunga lo scopo, anche perché sarebbe un peccato sprecare quei 110 mila euro previsti dalla giunta provinciale per un’iniziativa che deve informare, divulgare ed educare all’ambiente, di modo che, tra dieci mesi, Vibo Valentia e la sua provincia acquisiscano quella cultura della gestione sui rifiuti e contro qualsiasi forma di inquinamento che oggi appare lontana anni luce dalla sensibilità di un cittadino che ormai forse non crede più a niente.

di Pietro Comito
da "Calabria Ora" del 22/02/2008

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