mercoledì 20 febbraio 2008

Posti pubblici senza concorso

La Provincia ne vuole stabilizzare 237 tra cococo, lsu, parenti e raccomandati

L’ESERCITO - Un esercito di precari assunti grazie ai favori della politica che adesso sarà stabilizzato grazie anche al sindacato.

PRESIDENTISSIMO - Nonostante si sia dimesso, Bruni tiene una conferenza stampa e ribadisce il suo impegno per stabilizzarli tutti.
CHI SONO - Una parte minima dei 237 precari ha davvero lavorato per la Provincia La maggior parte non ci ha mai messo piede.
IL SINDACATO - Per Cgil, Cisl e Uil però tutti sono «padri di famiglia in età avanzata» e tutti hanno acquisito il diritto alla stabilizzazione.
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«Approvazione di una nuova pianta organica e rispetto della legalità». Queste le basi da cui partire per arrivare alla stabilizzazione dell’esercito di cococo, Lsu, Lpu, precari, raccomandati, figli, nipoti e cognati di questo o quel politico entrati, negli anni e per “vie” diverse, nei ranghi dell’amministrazione provinciale. Questo quanto ribadito, con la benedizione dei sindacati, da Gaetano Bruni, presidente della Provincia dimissionario, nel corso di una conferenza stampa convocata ieri nella sala della giunta provinciale. Perché le piante organiche degli enti pubblici, dalle nostre parti, non sempre sono costruite per rispondere ad esigenze reali, ma possono anche essere “adattate” e “dilatate” per inglobare (o stabilizzare che dir si voglia) al proprio interno un certo numero di persone. «Padri di famiglia non più in età giovanile - hanno tuonato i sindacalisti Luciano Prestia per la Uil, Donatella Bruni per la Cgil e Sergio Pititto della Cisl - che hanno maturato tutti i requisiti previsti dalla legge per ottenere la stabilizzazione del posto di lavoro». Già, la legge. Quella che dovrebbe essere uguale per tutti. Quella che però, a sentire chi di concorsi alla Provincia ne ha fatti parecchi senza mai vincerne uno, a volte è stata un po’ più uguale per alcuni e un po’ meno uguale per altri. Specie per i tanti partecipanti ai concorsi provenienti da fuori provincia e regione. «Nonostante mi sia dimesso da presidente della Provincia - ha esordito Gaetano Bruni - mi carico di questo problema dovunque io andrò in futuro, a casa o in Parlamento. Tutti gli impegni assunti coi lavoratori ed i sindacati saranno rispettati per come sottoscritti. La nostra disponibilità per stabilizzare tutti c’è stata - ha sottolineato Bruni - ma deve avvenire nel rispetto della legge e delle norme». Quasi come se ciò non fosse ovvio e come se potesse essere diversamente. «Se l’atto deliberativo con cui si era proceduto alla stabilizzazione dei lavoratori è stato poi giudicato in contrasto con la legge - ha rimarcato l’ex presidente della Provincia - la colpa non è nostra». Quindi è stata la volta dei numeri. «Ci sono 237 precari alla Provincia - ha dichiarato Bruni- e noi vorremmo stabilizzarli gradualmente sino al 2010. C’è alla Regione una delibera per 43 Lsu-Lpu, poi ci sono 79 persone con un rapporto di lavoro scaturito dall’applicazione dell’articolo 7 della legge regionale numero 20 del 2003 per i quali la Regione si impegna ad utilizzarli sino al 31 dicembre». Aquesti numeri vanno però aggiunti «una ventina di ex funzionari con 3 anni di lavoro a tempo determinato, per un totale di 137 persone pronte ad essere stabilizzate. Rimangono fuori 100 Cococo - ha detto Bruni - di cui 60 possono essere stabilizzati con i fondi Por, mentre per gli altri non resta che approvare una nuova pianta organica. Perché solo così si possono conferire incarichi a tempo determinato a tante persone - ha concluso l’ex presidente - e il nostro impegno a tal fine non è mai venuto meno, non c’è nessun inghippo e non vedo cosa avremmo dovuto fare di più». «Se inghippo c’è, nasce dal fatto che la Provincia ha rinnovato i contratti a progetto e non quelli a tempo determinato - ha spiegato il sindacalista Luciano Prestia – ma abbiamo già concluso un accordo per arrivare entro il 25 ad una nuova dotazione organica, ad una proroga dei contratti a tempo determinato e poi alla stabilizzazione». Aruota, infine, gli interventi dei sindacalisti Donatella Bruni e Sergio Pititto e dell’assessore Lidio Vallone, tutti concordi sulla necessità di «approvare una nuova pianta organica». Non resta che attendere.

di Giuseppe Baglivo
da "Calabria Ora" del 20/02/2008

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