da "Il Quotidiano della Calabria" del 18/05/2007
di Antonio D'Agostino
Il dialogo, che sottopongo ai cittadini è realmente avvenuto. Da una parte c'è il rappresentante di un'istituzione (l'assessore ai lavori pubblici di questa città) e dall'altra un semplice cittadino, lo scrivente, che parla a nome degli abitanti di un quartiere che rivendicano elementari diritti che ritengono non siano rispettati. La scena si svolge nel rione Carmine, in un cantiere di lavori di riqualificazione in corso in tale zona del centro storico. La presenza del Nostro era stata più volte sollecitata in seguito ai numerosi appelli/suggerimenti/critiche, apparsi ripetutamente sui mezzi d'informazione senza che fossero ritenuti degni di alcuna risposta da parte degli amministratori ed in particolare dal delegato in questione.
Riporto fedelmente tale dialogo perché involge questioni di ordine generale, che come tali riguardano la comunità cittadina chiamata a giudicare.
Ass. "Che problemi ci sono in questo cantiere"?
Citt. "Come lei sa abbiamo con tutti i mezzi chiesto un maggiore controllo sui lavori in corso, che dovevano essere terminati da molto tempo e che secondo noi non vengono eseguiti in conformità al progetto ed al contratto d'appalto. Vorremmo che lei fosse più presente e soprattutto che si esercitassero i dovuti controlli".
Ass. "Ma questo non dipende da me, bensì da chi è preposto alla direzione di tali opere".
Citt. "Quindi lei dice che queste cose esulano dalle sue competenze?" Ass. "Ma mi dica cos'è che non va?..."
Citt. "Per la verità lo abbiamo denunciato tante volte sui giornali, ma la cosa deve esserle sfuggita... E, comunque, pensiamo che un Assessore ai ll.pp. debba occuparsi delle opere in corso nella città e sapere, anche prima dei cittadini, se procedono correttamente..."
Ass. "Evitiamo le polemiche, mi vuole dire quali sono i problemi?"
Citt. "D'accordo! Iniziamo dai tempi contrattuali che non vengono rispettati; capisce che questo provoca una serie di danni per l'Amministrazione di cui lei fa parte e rilevanti disagi per la gente che vive in questo quartiere? E poi mi spiega perché non ci si conforma al progetto originario? Ad esempio - ma l'elenco sarebbe lungo - come mai si sono dimezzati gli spessori delle lastre di pietra lavica che si stanno ponendo in opera con il pericolo che la pavimentazione non regga al cari¬co dei mezzi pesanti? Perché non si stanno sostituendo tutti i sottoservizi fatiscenti? Perché, dopo averne assunto pubblicamente l'impegno, l'Amministrazione non ha acquistato il terreno "Gasparro" che è diventato una pattumiera e la cui sistemazione riqualificherebbe l'intero quartiere?".
A questo punto l'assessore incomincia ad elencare una serie di problemi complessi sulla possibile destinazione dell'area, sulle competenze, sulle procedure, sui tempi e quant'altro...
Cìtt. "Assessore, ma perché non risponde alle mie domande? E poi perché non acquistate l'area, che già da anni vi è stata offerta a prezzo stracciato ed in attesa del progetto complessivo non adeguate intanto la larghezza della strada (basterebbero 20 mq sui 650 totali) con grande beneficio per la popolazione che in questa parte della città non riesce a circolare?".
Ass. "Ma questo non dipende da me e comunque perché ci create dei problemi adesso e non l'avete fatto quando sono stati fatti lavori analoghi in altre zone del centro storico?"
Citt. "Ma assessore, dimentica che abbiamo fatto battaglie anche per quelli?... Dimentica gli articoli di giornale, le manifestazioni, i dibattiti...O lei viveva da qualche altra parte? E poi, molti cittadini hanno dato il voto a questa amministrazione che aveva sottoscritto un programma contenente precisi impegni... Si rende conto che lei non sta onorando la delega che ha ricevuto ed il mio di voto?"
Ass. "Ma io me ne frego del suo voto! ... e comunque lei sta facendo tutto ciò per interesse personale!.."
L'ultima frase mi viene lanciata addosso mentre mi sto allontanando, sicché non posso evitare di gridargli "Si vergogni!", preso da un'ondata di profonda indignazione. Non avevo mai saputo prima, infatti, che occuparsi del luogo dove uno vive, curarlo, interessarsi insieme agli altri cittadini perché non venga deturpato e possibilmente venga riqualificato, costituisca qualcosa di detestabile anziché principio attivo di cooperazione con gli altri cittadini e con l'amministrazione. Ma evidentemente la collaborazione di chi ha un interesse legittimo a chiedere ed a reclamare ai nostri amministratori dà fastidio.
Sull'affermazione relativa al voto lascio invece ai cittadini ogni considerazione... Io però al mio voto ci tengo e lo rivoglio indietro.
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