mercoledì 19 novembre 2008

Recupero della fascia costiera

Presentato il progetto pilota finanziato dalla Provincia

L’ente e la cooperativa Nautilus avviano la progettazione degli interventi di sviluppo sostenibile

E’ un progetto in cui sia l’assessorato provinciale all’Ambiente che la Cooperativa Nautilus nutrono grandi aspettative e attraverso il quale si potrà avviare una nuova stagione di sviluppo sostenibile nella fascia costiera interessata dagli interventi. E’ il progetto pilota per lo sviluppo sostenibile della fascia costiera, unico nel suo genere in Italia, in grado di tracciare dettagliatamente le linee guida degli interventi di riqualificazione e recupero ambientale, senza perdere di vista il contesto produttivo ed economico. L’occasione per illustrare l’iniziativa è stata la conferenza stampa al palazzo della Provincia in cui l’assesso - re Francesco Marcianò e il responsabile tecnico della Nautilus, Lorenzo Passaniti, si sono soffermati sulle peculiarità del progetto che segna - a detta di Marcianò - una vera propria svolta, perché cambia l'approccio amministrativo e apre le porte ad una forma moderna di “governance”. In particolare, promuove una stretta sinergia tra soggetti pubblici e privati, realizzando l'idea portante della convenzione di Barcellona, che spinge a valorizzare il territorio nella sua complessità. Procedendo alla sua realizzazione, secondo l’assessore provinciale all’Ambiente, si potrà seguire una rotta precisa negli ambiti programmatici del nuovo Por, dal quale verranno attinte le risorse per i singoli interventi. nello specifico, il progetto, finanziato con 340.000 euro dall’amministrazione provinciale, prevede interventi in tre Comuni (Vibo Valentia, Pizzo e Francavilla Angitola), dopo la programmazione e l’elaborazio - ne, su base strettamente scientifica. Al termine sarà elaborato un Piano di sostenibilità ambientale relativo al tratto di costa preso in considerazione; saranno progettati specifici interventi di riqualificazione ambientale e sarà attuato un programma di comunicazione e di diffusione dei risultati. Intorno a questi tre capisaldi progettuali, poi, si svilupperanno alcune "idee progetto" collaterali, come forme di turismo sostenibile (adeguamento delle strutture ricettive, iniziative di destagionalizzazione turistica, recupero dei centri storici, itinerari archeologici e naturalistici, valorizzazione delle oasi faunistiche), iniziative a favore della produzione di energia pulita e rinnovabile (impianti fotovoltaici e termici, produzione di biomasse e biogas, campagne per l'utilizzo consapevole dell'energia), valorizzazione dei reperti archeologi sommersi e dell'ambiente marino nel suo complesso (cartografie, attività di diving, tutela dell'habitat e del patrimonio faunistico, parchi ecologici), fino all'istituzione di un museo del mare nell'area portuale di Vibo Marina. Nelle linee guida, come hanno spiegato Passaniti e la dott.ssa Soriano, è prevista inoltre, la progettazione di impegnative azioni di recupero e riqualificazione ambientale della foce dei corsi d'acqua, a cominciare dal fiume Angitola, le cui dune sabbiose costituiscono un Sito d'interesse comunitario (Sic) all'interno della Rete natura 2000. Luoghi che in questo momento, però, sono ricoperti da rifiuti. Ultimo aspetto dell’iniziati - va, che ha preso il via operativamente il mese scorso, sarà l’avvio di una serie di convegni e seminari, congiuntamente alla diffusione di materiale divulgativo e newsletter, daranno conto periodicamente dei risultati conseguiti durante l’arco dei due anni.

di Gianluca Prestia
da "Il Quotidiano della Calabria" del 19/11/2008

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