
Il problema non è Antonio Iannello. O meglio: il problema non è soltanto Antonio Iannello. E’ tutto un complesso di cose, per rubare le parole a Paolo Conte... Qualche meccanismo s’è inceppato nelle dinamiche di giunta; qualche altro, invece, negli ingranaggi della burocrazia. E qualcosa inizia a non andare per il verso giusto anche in consiglio. Michele Soriano, leader dei Riformisti vibonesi, gioca d’anticipo. E prima di conoscere le decisioni che il sindaco Franco Sammarco intende assumere in merito al “riordino” della squadra di governo (scioglierà le riserve proprio oggi) lancia il sasso nello stagno. Lo fa in via ufficiale. Perché, sinora, il suo nome era stato tirato in ballo in riferimento al documento riservato inviato al sindaco attraverso il quale - in sintesi - si chiedeva al primo cittadino una rimodulazione di giunta. Soriano, per farla breve, e per evitare accostamenti «azzardati» o «illazioni» politiche, ha deciso di uscire allo scoperto, e di rappresentare formalmente all’opinione pubblica la posizione della sua componente. «Da qualche giorno - spiega - è in atto all’interno ed all’esterno dell’amministrazione comunale un dibattito sull’attività della giunta che nasce da un malcontento più o meno generale conseguente alla presunta perdita di finanziamento del progettato teatro comunale. In tutto questo dibattito, ciò che emerge evidente è l’assoluta mancanza di un coordinamento del Pd, forte di più della metà dei consiglieri comunali. Si assiste così a prese di posizione di parte di gruppi, compreso quello dei Riformisti cui io appartengo, che chiedono al sindaco le cose più diverse in una confusione che è oggi difficilmente gestibile». Si chiede, Soriano, se non sia il caso di percorrere la via ventilata dall’ex Pdm, ovvero «ricostituire un gruppo autonomo per dare al sindaco e all’amministrazione una stabilità e dei punti di riferimento che oggi non esistono». Un «gruppo autonomo» dal Pd, ovviamente, e non rispetto alla linea della maggioranza di centrosinistra. Ciò che Soriano intende però sottolineare, è che i Riformisti non hanno chiesto la testa di un assessore. «Il problema, per noi, non è il solo assessore Iannello, da tutti ingiustamente identificato come il solo responsabile di una momentanea stasi amministrativa. Ma è ricomporre al più presto un quadro politico ampio che consenta di riprendere, con una giunta rimodulata, una concreta attività amministrativa ». Una giunta «rimodulata », insomma, nel suo insieme. Tradotto: i Riformisti chiedono un nuovo esecutivo. «A noi poco importa se il sindaco cambierà o meno l’assessore ai Lavori pubblici. Importa però cosa l’amministrazione ha in mente di fare sulla situazione del traffico e dei parcheggi, sul Psc, sullo sviluppo del Porto, sulla riqualificazione del Pennello, sui tanti problemi delle frazioni, e non ultimo sulla verifica dell’operato dei dirigenti da cui dipende la qualità dell’amministrazione». Su ciò i Riformisti «pretendono risposte certe e definitive con calendarizzazione degli interventi. Tutte le altre cose sono inutili perdite di tempo. Se il Pd decolla è un bene per tutti; se ciò non avviene, stretto com’è nella morsa di vecchi dirigenti autoreferenziali, il sindaco ha il dovere di porsi come unico interlocutore dei gruppi all’interno del consiglio per trovare una stabilità amministrativa che gli consenta di affrontare i problemi della città in vista della naturale scadenza del 2010».
di P. P. Cam. da "Calabria Ora" del 21/11/2008
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