venerdì 1 maggio 2009

Truffa allo Stato, a giudizio in 64

L’operazione avviata dalla Procura nel novembre 2006 ha portato a diversi sequestri scattati nell’aprile 2007

La decisione del gup di Vibo Valentia, Lucia Monaco. Coinvolte anche 6 aziende

VIBO VALENTIA - Ben 64 rinviati a giudizio (con fissazione della prima udienza al 23 giugno) di cui 6 aziende e 58 fra imprenditori e professionisti. Questo l’esito dell’udienza preliminare che vedeva davanti al gup di Vibo,Lucia Monaco, una notevole fetta del mondo imprenditoriale vibonese chiamata a rispondere a vario titolo di accuse come truffa ai danni dello Stato (per frode alla legge 488), malversazione ai danni dello Stato, usura, false fatturazioni per agevolare evasione fiscale e altri reati di natura finanziaria. In sostanza secondo l’accusa gli imputati, avario titolo e fra le diverse contestazioni avrebbero emesso delle fatture su transazioni di beni o servizi nella realtà inesistenti o mai prestati. Il tutto per giustificare spese e uscite connesse ai finanziamenti pubblici. Al termine dell’udienza preliminare il magistrato ha deciso di accogliere le eccezioni presentate dai difensori di Annamaria Arcella, Domenico Buccafurni, Michele Lico, Santo Lico e Caterina Ricciuto disponendo l’annullamento del decreto di fissazione dell’udienza preliminare per un vizio formale e rinviandogli atti al pm. Per Mario Antonio Arcidiacono, invece il gup ha decretato la propria incompetenza territoriale inviandogli atti alla procura di Sala Consilina. Parziale incompetenza territoriale anche per Filippo Alviano che però per alcuni capi di imputazione è stato rinviato a giudizio davanti al tribunale di Vibo. Infine, tre i prosciolti che, quindi, escono totalmente di scena dall’inchiesta avviata dal pm Sisto Restuccia e proseguita dal pm Simona Cangiano. Si tratta di Antonio Michele Bulzomì, Domenico Fuduli e Domenico Gallè per i quali i fatti contestati«non costituiscono reato». Dovranno, dunque, presentarsi innanzi al collegio penale Fortunato Mirabello (‘43), Pietro Naso (’53), Francesco Durante (‘63), Carlo Biagini (‘59), Francesco Mirabello (‘77), Antonio Bertuca (‘70), Maria P. Castagna (‘51),Saverio Caminiti (‘79), Rocco Violi (’43), Vincenzo Ceravolo(‘53), Giovanni Labate (‘56),Vincenzo Pugliese (‘76), Salvatore Vita (‘75), Giuseppe Pugliese (‘54), Giuseppe L. Ceravolo (‘51), Nazzareno Calafati(‘52), Pasquale Vangeli (‘63), Marcello Scarmato (‘73), Mario Nicolino (‘70),Bruno Vena (‘76), Giovanna Chiarello (‘79), Filly Calafati(‘75), Maria Cona Motrici(‘55), Raffaele Greco (‘60), Ernesto Temellini (‘40), Germano Caviglia (‘33), Francesco Mirabello (‘67), Giovanni P. Ceravolo (‘60), Angelo Musumeci(‘47), Domenico Strati (‘49), Giuseppe Palmieri (‘63),Gesualdo Pasceri (‘41), Giuseppe Galli, Gaetano Ascrizzi (‘63), Michele Pannia (‘73),Giuseppe Labate (‘54), Andreotti Paolo Loria (‘44), Rosario Musumeci (‘71), Angelina V. Merlino (‘40), Pasquale Martino (‘63), Francesco Schiavone (‘42), Giuseppe Di Agazio (‘64), Salvatore Ruffa (‘67), Vincenzo Carnovale (‘68), Caterina Micalizzi (‘33),Antonio Violi (‘74), Angelina Crudo (‘69), Pietro Bartuca (‘70), Michele Timpano (‘75),Michele Parrello (‘51), Francesco Amantea (‘56), Luca F. Caruso (‘74), Giuseppe De Biase (‘64), Rosario Gigliotti(‘66), Alberto Zenin (‘32), Giuseppe Vaianella (‘56), Marco Mercatante (‘ 66). Mentre le sei aziende coinvolte sono: Marenostro srl, Cooperativa san Francesco di Paola, Lab Infissi srl, Placet Inox srl,Profiltekna sas, Gel Med snc.

di Francesco Ridolfi
da "Il Quotidiano della Calabria" del 01/05/2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

tutti gli imputati sono stati assolti per non aver commesso il fatto