L'ordinanza del Sindaco ne vieta l'utilizzo anche per usi alimentari. Indagato un dirigente Sorical
Un tavolo tecnico con al centro l'emergenza idrica venutasi a determinare per la terza volta in pochi mesi. Nella tarda mattina di ieri a palazzo "Luigi Razza" sono arrivati personale dell'Azienda sanitaria e della Sorical per fare il punto sulla grave situazione venutasi a determinare, insieme al dirigente del settore Lavori pubblici ing. Pasquale Scalamogna. L'acqua è stata vietata con ordinanza del sindaco Nicola D'Agostino per fini alimentari e potabili su tutto il territorio cittadino, con esclusione delle frazioni.
Il provvedimento è stato adottato, secondo quanto riferisce una nota del Comune, a seguito del sequestro del serbatoio principale gestito dalla Sorical, ubicato in via Tiro a Segno, disposto l'altro ieri dai carabinieri del Nas e le cui modalità operative sono state integrate dal sostituto procuratore della Repubblica, Santi Cutroneo. Lo stesso magistrato ha affidato la custodia giudiziaria del serbatoio sigillato al dirigente del settore Lavori pubblici del Comune, ing. Scalamogna. Il divieto di uso dell'acqua è motivato anche dai risultati delle analisi microbiologiche, effettuate il 30 dicembre scorso, a firma del consulente della Procura, il prof. Tomaino dell'Università di Messina il cui incarico in precedenza gli era stato conferito dal sostituto procuratore Michele Sirgiovanni titolare del fascicolo aperto nei mesi scorsi sulla base di alcuni esposti presentati in Procura inerenti l'inquinamento dell'acqua. Dalle risultanze del perito è emersa, secondo quanto evidenzia anche il sindaco nella sua ordinanza, la presenza di acqua non conforme alla normativa vigente e potenzialmente pericolosa per la salute pubblica. Il provvedimento del sindaco resterà in vigore «fino a quando nuovi accertamenti non confermeranno la potabilità dell'acqua». Ma questa volta la telenovela dell'acqua che ha "animato" l'estate dei vibonesi potrebbe avere anche dei risvolti giudiziari considerato che uno dei dirigenti provinciali della Sorical, la società per azioni a capitale misto, a cui è demandata al gestione delle risorse idriche su tutto il territorio regionale, è finito sul registro degli indagati.
Molte le perplessità legate alla gestione di quella che si profila essere una vera e propria emergenza, a cominciare dalle scarne notizie offerte ai cittadini. Per molto meno e per iniziative a volte anche superflue sono state spesso messe in piedi conferenza stampa per fornire il maggior numero di informazioni possibili. In questo caso la vicenda è stata liquidata con un comunicato di nove righe da parte dell'ufficio stampa che ha subito informato gli organi d'informazione dell'ordinanza del sindaco. Non si conosce il tipo di inquinamento, almeno in maniera ufficiale, e tantomeno i cittadini da stamane sono in condizioni di sapere con esattezza se le autobotti della Protezione civile sono state allertate. Ma al di là di quelle che possono essere le carenze d'intervento improvvise per via del sequestro del serbatoio principale della città, torna a galla tutta la polemica dell'estate scorsa riguardante il giallo delle analisi che risultavano sempre entro i limiti nonostante l'acqua dai rubinetti continuasse a essere giallastra e maleodorante.
di Nicola Lopreiato
da "Gazzetta del Sud" del 05/01/2011
da "Gazzetta del Sud" del 05/01/2011
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