mercoledì 5 gennaio 2011

Duro il segretario Callà (Prc) che chiede le dimissioni dell’intera maggioranza

«L'ENNESIMA ordinanza che vieta l'utilizzo dell'acqua in città dimostra che in questi sei mesi, in cui non ci siamo risparmiati nel denunciare come l’emergenza idrica non fosse risolta,il sindaco e la sua giunta non si siano adoperati in alcun modo per risolvere il problema. Questo, inoltre, dimostra come siano fondati i nostri dubbi circa l'insipienza politica ed amministrativa dell'intero centro-destra, che pone fra i suoi obiettivi la sola conquista dei posti di potere senza preoccuparsi dei bisogni dei cittadini».Durissimo affondo di Antonio Callà (nella foto), segretario del circolo cittadino Spartacus del Prc, davanti al riproporsi in città dell’emergenza idrica. Per l’interessato«in questi mesi in cui l'emergenza acqua è rimasta sottaciuta da chi aveva il compito di occuparsene,nel goffo quanto improbabile tentativo che ci si dimenticasse del problema o che magari si risolvesseda solo, l'incapacità e l'immobilità del sindaco Nicola D'Agostino ha esposto l'intera popolazione cittadina a seri rischi».Detto questo, Callà ricorda che Rifondazione comunista ha più volte sollecitato il primo cittadino«a rispondere pubblicamente su quanto aveva ed ha predisposto per tale situazione».Ma comunque, per il segretario cittadino del Prc,non vi è più alcun bisogno che «il sindaco si affanni: la risposta sta tutta in questa ordinanza. Un bel niente», tuona Callà, il quale ribadisce che per ilPrc «l'unica dignitosa soluzione sono le dimissioni di questa maggioranza indifferente e incapace, lasciando ad altri, più seri e disposti alla gestione della cosa pubblica nell'esclusivo interesse dei cittadini, a trovare una soluzione all’ emergenza idrica».Infine, Callà confida disperare che questa amministrazione «abbia imparato dai propri errori. E, dunque, si sia attivata sin da subito per venire incontro ai disagi della fascia più debole della comunità, comprendendo – chiude Callà - che la semplice ordinanza non li mette al riparo da critiche sulle proprie inadempienze».

di f. m.
da "Il Quotidiano" del 05/01/2011

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