sabato 12 marzo 2011

Tante gabbie abbandonate in mare. Denunciate 3 persone per vari reati

Gabbie per l'allevamento di pesce usate e poi abbandonate nel mare. Da anni galleggiano nel bel mezzo del Golfo di Sant'Eufemia, tutte arrugginite, non solo deturpando il paesaggio ma creando gravi pericoli per i naviganti. Nessuno però s'era mai preoccupato di farle rimuovere come adesso hanno fatto il procuratore della Repubblica Salvatore Vitello e il sostituto Luigi Maffia.
L'indagine è stata curata dalla Capitaneria di porto comandata da Luigi Piccioli, intervenuto ieri in una conferenza alla procura con l'ufficiale Agazio Tedesco ed i suoi uomini.
Lo "spettacolo" è stato mostrato in un video dalla guardia costiera: c'è una specie di "octopus" in ferro al largo del Lido del Finanziere che serviva a contenere tonni rossi, vicino al pontile ci sono tre grandi gabbie d'acciaio dove si allevavano spigole ed orate, e verso sud in direzione Vibo c'è un grosso tubo che fuoriesce da un'altra di queste installazioni. Si tratta di impianti di acquicoltura dismessi da tempo, per i quali però adesso dovranno rispondere i titolari delle aziende Ora Ora Maricoltura, Nautilus e Ittisud. Si tratta di aziende che avrebbero ottenuto finanziamenti dall'Unione europea su cui sono in corso indagini finanziarie da parte della procura. Sotto sequestro è finito anche il pontile pericolante, costruito dalla Sir negli anni Settanta con grossi tubi vuoti che in quarant'anni il mare ha consumato.
«Se per le gabbie in mare abbiamo individuato i responsabili, chi è il titolare del pontile?», chiede il procuratore Vitello. Che insiste sulla sicurezza della navigazione: «Quando il mare è un po' alto è difficile vedere queste strutture galleggianti, che diventano perciò molto pericolose». Per il comandante Piccioli i costi per rimuoverle non sono elevati.

di v. l.
da "Gazzetta del Sud" del 12/03/2011

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