
Opere pubbliche, marciapiedi, cento giorni, contratto di quartiere, il nuovo sito, il sito nuovo, fondi per l'alluvione. A chiamare è palazzo "Luigi Razza", dove all'ordine del giorno c'è il primo comandamento .... convocare conferenze stampa.
E se di "peccatori", in questo senso, non ce sono, a voler scagliare la pietra sono i consiglieri d'opposizione che sugli inviti in sala Giunta e nella sala consiliare hanno qualcosa da ridire. In particolare, Marco Talarico, Gioele Pelaggi, Daniele De Sossi e Giovanni Russo esprimono la propria «meraviglia per le continue ed incessanti conferenze stampa dell'assessore Modafferi in linea con le mirabolanti favole che giornalmente l'Amministrazione D'Agostino racconta ai vibonesi».
Insomma, il dito è puntato contro l'assessore ai Lavori pubblici che «non pago – spiegano – del successo elettorale del padre che gli ha fruttato la poltrona di assessore ai Lavori pubblici, continua imperterrito nell'annunziare alla attonita popolazione una serie di interventi che l'incredibile amministratore non ha assolutamente determinato ma semmai ereditato dalla passata Amministrazione senza che si abbia avuto la capacità di attrarre ad oggi nuovi finanziamenti per realmente caratterizare un vero piano triennale per le opere pubbliche».
Senza se e senza ma, quindi, l'opposizione affonda e ritiene «imbarazzante» quello che viene definito, «per come rilevato – proseguono Talarico, Pelaggi, De Sossi e Russo – da molti consiglieri di maggioranza, un "mal riuscito" copia e incolla del precedente». Critiche che si fanno particolareggiate nella definizione «dell'approssimazione nella presentazione dell'importante documento anche nella parte in cui – chiosano – venivano indicati Rup non più in servizio. Ridicola – proseguono – nella lettura delle schede l'indicazione degli inizi lavori con data del 2009 da terminarsi sempre in base alle miracolose capacità ed esternazioni del novello assessore, al III trimestre del 2010». Quanto a prove di «inadeguatezza» per il gruppo del Pd, poi, l'esempio è offerto dalla riunione della III Commissione «presieduta – spiegano – dal consigliere Silvaggio che nel corso di solo 3 sedute ha licenziato la pratica che pertanto ora dovrà passare in Consiglio comunale».
Non ci sono scuse e altre chance, insomma. E a non fornire alibi per i consiglieri di opposizione sarebbe anche la stessa maggioranza, dove alcuni «consiglieri – aggiungono infatti – fra i quali Giannini e Lombardo hanno evidenziato gravissime anomalie nell'approvando Piano al punto di votare contro lo stesso. Ed, infatti, molti consiglieri, messi alle strette sulla necessità di licenziare senza approfondimento e confronti, fra i quali la vexata quaestio della scuola Media di Vibo Marina, hanno inteso con dichiarazione di voto, censurare il cosiddetto nuovo Piano con pesantissime quanto ponderate motivazioni». Uno scontro fotografato dall'opposizione e che si sarebbe acuito proprio nella riunione di ieri della III Commissione «allorquando – spiegano – il presidente Silvaggio, alla richiesta scritta dei consiglieri del Gruppo del Pd di ottenere copia del verbale della seduta del 7 febbraio, inizialmente non ha inteso aderire a tale richiesta. Alla fine della seduta – aggiungono – preso atto dell'atteggiamento di Silvaggio un nutrito gruppo di consiglieri comunali, tra i quali molti di maggioranza, ha inteso scrivere sia al Sindaco che al presidente del Consiglio affinchè preso atto del malfunzionamento della Commissione si proceda al ripristino del normale funzionamento».
di s. m.
da "Gazzetta del Sud" del 10/02/2011
da "Gazzetta del Sud" del 10/02/2011
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