
Nel mirino la dirigente Teti e l’addetto stampa Nusdeo.
Al centro la legittimità dell’incarico da giornalista.
ACQUE agitate, e non poco, all'interno di Palazzo Luigi Razza. Tanto da chiedere che si svolgano al più presto indagini certosine per accertare se alcuni comportamenti riferibili ad impiegati e dirigenti comunali siano stati corretti o meno. Dentro o fuori dalle norme di legge previste per le Politiche del personale. Il presidente del consiglio comunale Marco Talarico ha, infatti, presentato in Questura una denuncia-querela contro l'attuale addetto stampa dell'amministrazione comunale Antonello Nusdeo. Incarico, questo, che quest'ultimo svolgerebbe, per Talarico, in maniera illegittima. Non solo: nella vicenda, sempre il presidente dell'assemblea ha tirato in ballo anche la dirigente agli Affari generali Adriana Teti, la quale, come vedremo meglio di seguito, sarebbe responsabile, a dire del presidente del Consiglio, di non aver preso gli adeguati e urgenti provvedimenti contro il dipendente comunale. Il fatto. Nella corposa documentazione presentata nei giorni scorsi agli uomini della Questura, il presidente del Consiglio avrebbe, tra l'altro, riferito che Nusdeo svolge il ruolo di addetto stampa all'interno di Palazzo Luigi Razza senza alcuna autorizzazione. Quasi in forma abusiva, dunque, ma contestualmente con il benestare dell'amministrazione. In questo caso con quello proprio della dirigente Teti, la quale si occupa anche delle Politiche del personale. A fronte, poi, di questo impegno, svolto al servizio dell'attuale amministrazione guidata dal sindaco Franco Sammarco, il dipendente Nusdeo partecipando alle sedute di consiglio comunale in qualità di addetto stampa, si assenterebbe da quello che, a parere del presidente del Consiglio, sarebbe il suo vero e unico incarico al Comune capoluogo: vale a dire quello di geometra. Per Talarico, pertanto, Nusdeo non sarebbe legittimato a sedere neanche al tavolo dei giornalisti, che si trova al centro dell'aula consiliare, nel corso delle riunioni del civico consesso. In merito va, però, aggiunto che lo stesso partecipa alle sedute anche in qualità di direttore responsabile de “Il Vibonese”. Tutto questo, poi, a suo tempo fu fatto presente dal presidente del Consiglio alla dirigente del settore Personale. E da quanto è stato possibile apprendere da autorevoli fonti comunali, anche la Teti si disse d'accordo con lo stesso Marco Talarico: e cioè che Antonello Nusdeo non era per nulla autorizzato a svolgere le funzioni di addetto stampa. Da qui, pertanto, l'invito all'interessata da parte sempre del presidente del civico consesso a prendere immediati e urgenti provvedimenti disciplinari nei confronti del dipendente. Ma se in un primo momento la responsabile di settore assicurò Talarico di un suo rapido interessamento in questo senso, con il passare dei giorni e poi dei mesi evidentemente non si fece più nulla. Ecco perché oggi il presidente del consiglio comunale del capoluogo ha deciso di rivolgersi agli ordini inquirenti e denunciare sia Antonello Nusdeo sia Adriana Teti. L'interessato, insomma, vuole stabilire nero su bianco e secondo quanto previsto dalla legge se qualcuno abbia agito fuori dalle regole. Se ci siano stati, in buona sostanza, reati «di abuso di ufficio, omissioni in atto d'ufficio, favoreggiamento » e altro ancora. Tuttavia, va precisato che Nusdeo non svolge tale incarico di sua semplice e spontanea iniziativa: all'interessato, infatti, fu fatto nel lontano 4 febbraio del 1998 un preciso ordine di servizio al fine di curare la comunicazione tra il Palazzo e la collettività amministrata. Tranne, poi, il breve periodo di gestione commissariale intercorso tra l'amministrazione Costa e quella dell’attuale sindaco Sammarco, in cui Nusdeo fu trasferito all'ufficio relazioni esterne con il pubblico, quest'ultimo ha continuato a svolgere sempre l'incarico di addetto stampa. Anche perché tale ordine di servizio a tutt’oggi non sarebbe mai scaduto. L’inizio. Il caso sull’incompatibilità di Nusdeo a svolgere il ruolo di addetto stampa fu sollevato qualche mese addietro da parte del segretario provinciale della Uil Luciano Prestia e successivamente ripreso proprio dal presidente Marco Talarico. La vicenda, invece, fu successivamente portata in aula il 17 dicembre dello scorso anno dal consigliere comunale del gruppo Misto Valentino Preta, il quale presentò all'ufficio di presidenza una apposita interrogazione, poi letta in aula durante i lavori consiliari. Nel documento in questione veniva ricordato, tra l’altro, che «il dipendente Nusdeo è stato assunto nel Comune nella qualità di geometra ed attualmente in dotazione organica categoria C. E originariamente destinato al settore Lavori pubblici e a quello dell'Urbanistica ». E ancora: «Continuare - scrisse Preta nel suo documento - a fare rivestire al citato dipendente “una qualifica di fatto” arrecherebbe gravissimi danni erariali all'ente», mentre nel caso in cui «l'amministrazione volesse dotarsi di un ufficio stampa sarebbe necessario attivare la concertazione sindacale e ricorrere alla ex legge 150/2000 alle opportune vie previste trovando figure professionali comunque dotate di laurea». A favore del dipendente comunale ci fu, invece, l’intervento del consigliere comunale dell’Udc Salvatore Bulzomì. In un articolato comunicato stampa, quest’ultimo fece presente di avere «accertato che al Municipio di Vibo Valentia dal 1997, di fatto, è operante un apposito ufficio stampa il quale durante le precedenti amministrazioni di centrodestra (D'Agostino e Costa) è stato diretto dal giornalista Giuseppe Orefice con la collaborazione di un suo collega dipendente comunale, Antonello Nusdeo. Quest'ultimo, regolarmente iscritto all'albo nazionale dei giornalisti, sin dall'insediamento del sindaco e della giunta Sammarco risulta abbia svolto, come tuttora svolge in un apposito ufficio allocato al primo piano del Municipio, attività di comunicazione istituzionale ad esclusivo indirizzo dell'amministrazione attiva». Antonello Nusdeo, ricordò tra l’altro il consigliere di minoranza Bulzomì, «nel 2000 è stato autorizzato a frequentare nella capitale un master in comunicazione per capo ufficio stampa, finanziato addirittura con fondi comunali. Orbene, se da una parte l'intervento del presidente del consiglio comunale evidenzia che Nusdeo non ha le previste autorizzazioni ad espletare i compiti e le funzioni che di fatto assolve, dall'altro - concluse Bulzomì - non si comprende il motivo per il quale il sindaco ed il suo esecutivo continuino ad utilizzare lo stimato professionista vibonese senza regolarizzare la sua posizione giuridica ed economica, assumendo così responsabilità che potrebbero ritorcersi negativamente sull'ente».
di Francesco Mobilio
da "Il Quotidiano della Calabria" del 30/01/2009
2 commenti:
il comportamento di Talarico è veramente assurdo.
Nusdeo svolge quest'attività da 11 anni senza gratificazione giuridica ed economica. E per giunta in cambio della sua disponibilità è stato denunciato. Bella ricompensa
E il sindaco Sammarco in questa vicenda "strana" che posizione ha preso?
Si direbbe nessuna. Bravo!
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