giovedì 19 febbraio 2009

Dirigenti "intoccabili". A giudizio Bruni e Bono.

Provincia di Vibo, processo per ex presidente e funzionario.

Il gup Lucia Monaco, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha disposto ieri il rinvio a giudizio dell’ex presidente della Provincia Gaetano Ottavio Bruni e dell’ex dirigente agli Affari generali Ottavio Bono, imputati per abuso d’ufficio in concorso nell’ambito di un procedimento penale istruito dal pm Enrica Medori. Il processo a loro carico si aprirà il prossimo 21 aprile. A Bruni e Bono si imputa di aver procurato «intenzionalmente », a due dirigenti dell’ente assunti a tempo determinato - Armanda De Sossi e Antonio Vinci -, un «indebito vantaggio patrimoniale costituito dall’aver mantenuto senza titolo per diversi anni in disponibilità i posti di ruolo categoria D3 non consentendone la vacanza e quindi l’assegnazione a terzi mediante pubblico concorso». Ciò sarebbe stato possibile attraverso un singolare valzer di collocazioni in aspettativa e dimissioni. Il “trucco” è riassunto nella contestazione prodotta dal pm Enrica Medori, ieri in udienza preliminare sostituita dal collega Francesco Rotondo. Bruni e Bono, avrebbero collocato in «aspettativa senza assegni» la dirigente Armanda De Sossi, funzionario contabile, con determina 175/99 e, contestualmente, avrebbero nominato la stessa dirigente per «il quinquennio 1999- 2004 (fino al 31.08.04)». Quindi, in «aperto contrasto con il divieto di cumulo degli incarichi», con determina numero 82 dell’1 settembre 2004, Bruni e Bono «rimettevano la predetta De Sossi in posto di ruolo categoria D3 dopo cinque anni, qualificando la richiesta di aspettativa del 1999 quale istanza di dimissioni», in contrasto quindi con le norme che regolamentano la «riammissione in servizio a seguito di dimissioni ». Ma due settimane dopo, il presidente della Provincia e il dirigente agli Affari generali avrebbero accettato nuove dimissioni della stessa dirigente De Sossi per «consentirle nuovamente, a far data dal 16.09.2007, di stipulare un nuovo contratto di lavoro a tempo determinato con funzione dirigenziale». Inoltre avrebbero proceduto a «riammetterla in servizio in data 4.11.05 nell’organico di categoria D3 con contestuale revoca delle dimissioni precedentemente assegnate, per poi investire nuovamente la predetta di ulteriore incarico dirigenziale in atto fino al 31.12.06». In pratica un complesso escamotage per cristallizzare a tempo “indeterminato” una posizione dirigenziale solo sulla carta a tempo “determinato”. Lo stesso sistema sarebbe stato adottato in relazione alla posizione di un altro funzionario, Antonio Vinci. Bruni e Bono, infatti, avrebbero «autorizzato - è scritto nella contestazione - in data 30.01.02 il trasferimento in mobilità del dr. Vinci Antonio dal Consorzio di bonifica integrale al settore Affari generali della Provincia». Poi, «dovendo assegnare un posto da funzionario cat. D3», gli imputati «accettavano le dimissioni presentate in data 31.01.02 dallo stesso Vinci dal posto di ruolo cat. D cui era stato ammesso il giorno prima per conferirgli a far data dall’1.02.02 un incarico dirigenziale a tempo determinato », cui seguiva a distanza di circa due anni ed in contrasto con la norma, la «revoca delle dimissioni presentate nel 2002 e la riammissione in servizio con determina n.81 dell’1.09.04 nel posto di ruolo categoria D3, per poi procedere nuovamente ad accettazione delle dimissioni in data 15.09.04 e successivo conferimento incarico dirigenziale a partire dal 16.09.04 e fino al 31.12.06». L’inchiesta del pm Medori ha avuto inizio dopo una denuncia presentata dal dipendente della Provincia di Vibo Gianluca Contartese l’1 agosto del 2006. Dello stesso dipendente, assistito dall’avvocato Rita Parentela, è stata ammessa la costituzione di parte civile già in sede di udienza preliminare. L’ex presidente Bruni e l’ex dirigente Bono sono difesi dall’avvocato Aldo Assisi. Come parte offesa è stata individuata l’amministrazione provinciale nella persona del nuovo presidente Francesco De Nisi, che al momento, però, non ha presentato istanza di costituzione di parte civile.

di Pietro Comito
da "Calabria Ora" del 19/02/2009

Nessun commento: