
La Procura della Corte dei Conti chiede la condanna di amministratori e dirigenti
UN vero e proprio fulmine a ciel sereno piombato sulla Provincia (e non solo sulla Provincia) in modo del tutto inaspettato. La procura della Corte dei Conti di Catanzaro avrebbe depositato una richiesta di condanna, che sarebbe in corso di notifica ai diretti interessati, nei confronti dei componenti della giunta provinciale in carica nel corso del 2004 e di alcuni dei dirigenti di palazzo Ex-Enel, per svariate centinaia di migliaia di euro (si parla di oltre 700 mila euro complessivi). La notizia ancora non è propriamente “ufficiale” ma ad ogni modo sarebbe filtrata attraverso le maglie della riservatezza “politica” la - sciando intravedere alcuni aspetti della vicenda. In particolare, la procura contabile avrebbe monitorato nel corso degli ultimi anni circa duecento contratti Co.co.co. (il simbolo di un sistema basato sul precariato che ha avuto, proprio in quel periodo, ampia diffusione in Italia e non certo minore nel territorio vibonese) risalenti anche agli anni precedenti il 2004. Un monitoraggio che, stando alla richiesta di condanna che sarebbe stata depositata negli scorsi giorni, avrebbe portato la procura della Corte dei Conti a rilevare diverse irregolarità con una conseguente produzione di un ingente danno erariale a carico degli amministratori e dei dirigenti dell’amministrazione provinciale. All’epoca dei fatti la Provincia viveva la fase finale della prima era Bruni ed il conseguente passaggio alla seconda, attraverso la competizione elettorale proprio del 2004 che portò alla riconferma trionfale del già presidente. In questi anni (al momento non è dato sapere di preciso a quale periodo specifico ci si riferisca) a gestire l’amministrazione provinciale, come dicevamo, era il presidente Bruni coadiuvato (nella prima consiliatura) da personaggi politici di primo piano quali Paolo Barbieri, Pietro Giamborino, Lidio Vallone, Giuseppe Ceravolo, Giuseppe De Grano, Girolamo Petrolo, Salvatore Vecchio e Alfonso Del Vecchio. Segretario generale era Domenico Mazzitelli mentre dirigenti erano Comito, De Fina, De Sossi, Ruffa (oggi deceduto) e Vinci. La Procura avrebbe, quindi, chiesto la condanna a vario titolo di diversi dei protagonisti politici di quegli anni che a questo punto dovranno rispondere di fronte alla magistratura contabile delle scelte compiute durante il loro mandato in relazione alla stipula degli innumerevoli contratti di collaborazione coordinata e continuativa che in quegli anni si è avuta. Naturalmente, le responsabilità saranno identificate dalla sezione giudicante della Corte dei Conti singolarmente e la richiesta di condanna (e quindi l’eventuale procedimento giudiziale), possiamo dirlo già da ora, potrebbe anche non riguardare tutti gli amministratori e tutti i dirigenti dell’epoca. Ciò che è certo è che la procura della magistratura contabile ha deciso di vederci chiaro sul punto chiamando direttamente in causa chi si trovava nelle stanze dei bottoni.
di Francesco Ridolfi
da "Il Quotidiano della Calabria" del 13/05/2009
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