lunedì 4 agosto 2008

Non ci resta che sperare che piova

Vorrei pubblicamente ringraziare l'assessore all'ambiente del Comune di Vibo Valentia Silvestro Scalamandrè, per il progetto di rinverdire la città. Ai primi di giugno, dopo aver annunciato l'iniziativa, con enfasi attraverso i media, si è passati dalle parole ai fatti, e finalmente in alcune zone, completamente deserte fino a quel momento, sono comparsi esili fusti di giovani piante. Con gli alberelli sono comparsi fiori, in qualche aiuola, e qualche piantina che da grande dovrebbe creare delle siepi. Mi sono rallegrata nel constatare che, nelle aiuole e nelle fioriere di Piazza Martiri D'Ungheria, erano comparse timide margherite e qualche begonia. Ma ahimé, l'assessore ha dimenticato che le piante sono essere viventi e che necessitano d'acqua per vivere e crescere, perciò dopo qualche settimana nelle aiuole si possono intravedere i resti essiccati dei fiori e delle piantine. Morti i fiori, morte anche le nostre speranze, di vedere la città trasformata in giardino. Forse il nostro assessore ed i suoi collaboratori non si sono posti il problema oppure non sanno come si fa. Vorrei suggerire loro la soluzione, sarebbe sufficiente dotarsi di una piccola autobotte che trasporti l'acqua e impiegare un paio d'addetti comunali, magari un autista ed un operaio per innaffiare regolarmente, magari a giorni alterni, di mattina presto o la sera.
L'idea non è originale, ma la riporto da altre città, che ho avuto il piacere di visitare, per esempio alcuni comuni dell'Umbria, della Toscana, della Lombardia, dove passeggiando per le vie e le piazze si osserva il discreto passaggio di una autobotte che innaffia il verde. La bellezza ci salverà, scriveva Dostoevskij, e senza addentrarmi in ragionamenti e
complesse riflessioni, io dico semplicemente che condivido quest’affer - mazione perché sono convinta che anche la bellezza dell'ambiente in cui si vive sia importante per predisporre l'animo umano ad azioni e comportamenti positivi, educati e civili. Il decoro, la pulizia, l'arredo delle città denotano rispetto per sé stessi e per gli altri, gli altri che nel comune pensare degli amministratori sono i turisti che si vorrebbero attrarre nella nostra città, con varie manifestazioni ma che devono avere come sfondo un ambiente invitante, pulito, armonioso, accogliente, ad incominciare dall'entrata della città, che si presenta, invece, squallida e abbandonata a se stessa. Mi riferisco al Parco delle Rimembranze, che potrebbe e dovrebbe essere il salotto verde. Ci faccia un pensierino assessore, intanto, noi speriamo che piova, prima che sia troppo tardi.

Teresa Bellissimo
Lettera al Quotidiano
da "Il Quotidiano della Calabria" del 04/08/2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io aggiungerei all'articolo, "...e non ci resta che piangere" visto i figuri che "sostengono" sulla carta la città di Vibo Valentia.
Complimenti per il blog.
Saluti